martedì 1 dicembre 2009

"Ornitology" review on Darkroomagazine



(Autoproduzione)

Time: (27:33)

Rating : 6.5

Doveva essere in origine il titolo di un album, ma Ornitology ha assunto 'in fieri' le fattezze di una realtà a sé stante che giunge all'esordio con questo EP di quasi mezz'ora, scaricabile dal blog dell'autore. Le movenze tenui, quasi chillout, che segnavano alcuni pezzi dei precedenti lavori firmati da Andrea Scevola (ideatore del progetto, affiancato in questa uscita da Pierluigi Cagnazzo), vengono a mancare nel nuovo act: qui le melodie sono quasi essiccate, ne rimane in vita qualche stralcio nella seconda e nella quinta traccia, dove intervengono le note di chitarra e, sembra, quelle di una tromba. Per contro viene dato più spazio al rumore, frutto di manipolazioni sonore spesso utilizzato in funzione glitch; le meccaniche più prevedibili vengono dilatate e destrutturate fino a prendere nuove forme. I sei brani senza titolo guardano alla modernità, si basano su un'elettronica che perde le sue coordinate più fredde al fine di descrivere ambienti naturali, immersi in micro-frammenti di materia audio che picchettano tutto il disco a mo' di pioggia artificiale. Come sottolinea lo stesso autore, citando Junger, l'ornitologia collega il suolo nativo con l'infinito: un particolare che viene reso bene in più di un passaggio, laddove i suoni sintetici riescono ad avere la morbidezza di una natura e di un passato da cui trapelano misteri impalpabili. Di base si ha l'effetto di un disco ambient pensato per generare immagini e situazioni, ma che sconfina in astrattismi sonori e riesce a fare a meno di quell'oscurità tanto in voga nel settore. Lavoro tutt'altro che semplice, ma sorretto da concetti validi.

Michele Viali

Darkroom magazine

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