martedì 1 dicembre 2009

"Gestalt" review on Darkroom



(Autoproduzione)

Time: (39:58)

Rating : 7.5

Torniamo a parlare della musica del bolognese Andrea Scevola, dopo aver da poco trattato l'EP eponimo del suo progetto Ornitology. Stavolta tocca all'altra incarnazione del musicista emiliano, e segnatamente quella che porta il suo stesso nome, col quale ha già realizzato "Ideal" nel 2008 e l'EP "Interior" nell'anno ancora in corso (tutti scaricabili gratuitamente dalla sua pagina myspace). In questa nuova release il sound dell'artista bolognese vira verso quello che lui stesso definisce "uno slowjazz dalle tinte doom", fortemente accostabile alle effusioni sonore di quei Bohren & Der Club Of Gore che sono gli incontrastati alfieri delle migliori sperimentazioni dark-jazz. Il taglio squisitamente filmico dei sette brani proposti ci accompagna attraverso scenari urbani prettamente notturni, dove le sonorità sfumano leggere su intelaiature elegantemente cupe e distorte, complice il buon lavoro al basso dell'ospite PJ degli Insulto. "Good Night & Good Luck" apre in puro stile dark-jazz, prima che ritmo e suoni si animino mantenendo inalterata la propria carica drammatica, e lo stesso crescendo d'intensità si manifesta in "Two Players", magistralmente marchiata a fuoco da note di piano splendide, eleganti e profondamente toccanti. L'inquietudine prende piede con la tetra "The Seducer" e prosegue nel proprio stillicidio fra le trame urbane di "Spear Of Abbadon", prima che le scariche elettriche di "Nighthawks" squarcino quel buio che, lentamente, scorre verso un nuovo giorno sulle note della soffusa ed eterea "Lateral", ultimo scampolo di una notte che non ha ancora completato il suo ciclo. Il mattino seguente è alle porte e "Conclusion" ci guida verso l'alba con la sua bella e suadente melodia, prima che il piano irrompa malinconico: la notte è finita, ma in questo mattino piovoso il sole rimane confinato dietro nuvole grigio scuro, relegato a mero preludio di un'altra notte come tante, con le sue mille storie amare da raccontare... Il viaggio di una notte è concluso: Andrea ce lo ha saputo raccontare senza bisogno di parole, dispensando forti emozioni e suscitando in noi le stesse sensazioni che abbiamo provato almeno una volta nel camminare fra strade appena illuminate da una falce di luna e da lampioni lontani, soli al mondo con mille pensieri ed una manciata di sentimenti... Una piccola opera che conferma un grande talento: aspettando la seconda parte di "Gestalt" (in realtà già disponibile), vi invitiamo a scoprire questo meritevole artista, le cui opere sono alla semplice portata di un 'click'. Nella speranza che se ne accorga presto anche qualche lungimirante etichetta discografica...

Roberto Alessandro Filippozzi

Darkroom magazine

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